Immaginate di entrare per la prima volta in un appartamento come potenziali acquirenti: i muri tra cui passeggiate potrebbero, un giorno, essere casa vostra.
In base a cosa valutate se quella davanti ai vostri occhi è la casa dei vostri sogni?
Zona della città, metratura, struttura architettonica, classe energetica, esposizione alla luce, dettagli tecnici, potenzialità di evoluzione degli spazi?
Sicuramente tutti questi elementi sono importanti, ma ciò che un acquirente evoluto percepisce nel momento in cui entra in una possibile casa in cui investire è l’atmosfera che si respira.
L’atmosfera giusta è qualcosa di impalpabile, che si crea sommando fattori diversi, in grado di toccare le emozioni più profonde di ognuno di noi, quelle che ci spingono a compiere una determinata scelta e che guidano dal cuore le nostre decisioni.
Ed è qui che entra in gioco l’home stager, professionista del settore immobiliare che unisce competenze di interior design e marketing: il suo ruolo è rinnovare e preparare gli ambienti di una casa in vendita o in affitto, per renderla più appetibile per i potenziali acquirenti.
Una professione innovativa e molto creativa, nata negli USA e arrivata in Italia negli ultimi anni: ma qual è, esattamente, il ruolo di un home stager, e come il suo contributo può aiutarci?
Oggi andiamo insieme alla scoperta di questa attività, per scoprire come questo consulente può partecipare al processo di vendita o affitto dei nostri immobili, e quali sono le differenze con la professione di interior designer.
Home stager: di cosa si occupa esattamente?
Un home stager è in grado di allestire un ambiente in modo da esaltarne le caratteristiche, sa come dare nuova vita a case che hanno bisogno di essere rinfrescate, e unendo tocchi di arredo e abilità architettoniche esalta le potenzialità di ogni ambiente.
L’home stager si occupa di elaborare uno stile neutro e accogliente, bilanciando spazi arredati e vuoti, orchestrando colori, tessuti, piante, illuminazione, profumi, musica di sottofondo, e posizionando dettagli che sembrano casuali ma non lo sono.
Potremmo quasi dire che l’home stager è la fata madrina di una casa che deve essere venduta o affittata: con qualche “tocco di bacchetta magica”, trasforma le stanze e dona alla casa l’aspetto migliore possibile, attraverso interventi strategici e mirati.
Il metodo di lavoro di un home stager
La rivista Architectural Digest, a marzo 2020 ha definito l’home staging “la professione più in voga del momento”.
Diventare home stager può infatti dare molte soddisfazioni: questa attività permette di mettere in campo molte abilità, lavorando in ambienti ricercati e occupando un posto in prima fila nel mercato del vero lusso immobiliare.
Nello specifico, l’home stager può occuparsi di:
- effettuare un sopralluogo, e concordare insieme alla proprietà quali sono i dettagli da esaltare, quali gli ambienti da rinnovare e quali gli obiettivi temporali di vendita o affitto
- definire un budget che tenga conto della provvisorietà dell’intervento: l’operato di un home stager è definito al periodo in cui la casa è sul mercato, motivo per cui la sua abilità sarà anche misurare gli investimenti in base alle reali necessità
- elaborare una strategia di restyling dell’arredamento e condividerla con il proprietario e con altri professionisti coinvolti nel processo di affitto o vendita, come l’agente immobiliare o il property manager
- concordare un mood da conferire all’ambiente, partendo da una palette di colori e dai dettagli di arredamento che conferiscono un determinato stile
- sarà poi necessario “alleggerire” lo spazio dagli effetti personali degli attuali proprietari, per aiutare i possibili futuri abitanti ad immaginarsi all’interno dello spazio
- si procederà poi con le modifiche e il renewing della casa, preparando quindi gli ambienti ad essere visitati dai potenziali acquirenti o affittuari
- corredare il progetto con fotografie e video emozionali che possono essere inviati ai potenziali nuovi abitanti prima e dopo la visita
- rimanere a disposizione durante tutto il tempo in cui la casa rimane sul mercato, per eventuali modifiche in corso d’opera: per esempio, può essere che per accogliere un determinato acquirente siano necessari interventi particolari, che conferiscono all’ambiente una tendenza specifica che può essere particolarmente apprezzata.
Come si inserisce l’home stager in una consulenza immobiliare più ampia
Scegliere la consulenza di un home stager significa aver compreso che ogni casa ha un’anima unica e inimitabile.
Compito dell’home stager è proprio esaltare lo spirito che pervade ogni stanza, valorizzando i punti di forza e traendo il meglio anche dalle criticità.
Specialmente quando si tratta di immobili di pregio, sappiamo bene che questa non è un’attività banale: gli acquirenti che investono hanno spesso personalità esigenti, e più gli spazi sono lussuosi, più sarà necessario esaltarne le caratteristiche con grazia e ricercatezza.
Ecco perché l’attività di home staging va integrata con attenzione in un progetto strategico in cui il processo di vendita – o di affitto – viene considerato nel suo insieme.
Sarà quindi necessario esaminare con attenzione le necessità della proprietà, le peculiarità dei potenziali compratori, e conoscere con attenzione le oscillazioni del mercato, per comprendere cosa valorizzare e su cosa invece è meglio non insistere.
Il team di Reisol è abituato a lavorare con questa sensibilità, muovendosi con competenza e sicurezza in mercati sfidanti e innovativi come il real estate di Milano e New York, e propone servizi di intermediazione immobiliare, property management, consulenza e assistenza alla vendita a clienti attenti ed esigenti.
Home staging e interior design: è possibile integrarli insieme?
Come accennato, l’home stager deve avere competenze di interior design e architettura d’interni, per sapere come valorizzare al massimo gli spazi a disposizione.
Le due professioni hanno però sia punti di contatto che sostanziali differenze, che è importante conoscere per poter integrare correttamente entrambe le attività.
Ciò che accomuna l’home staging e l’interior design è sicuramente la conoscenza delle regole spaziali, della teoria del colore e delle principali tendenze stilistiche, e la capacità di saper integrare queste abilità per valorizzare al massimo lo spazio a disposizione.
La principale differenza tra la professione di interior designer e quella di home stager è invece la finalità dell’intervento: il primo ha il compito di interpretare il gusto di chi abita la casa, scegliendo arredi, colori, luci e stile generale in base al carattere dei proprietari e alla modalità abitativa desiderata.
L’home stager, invece, deve essere in grado di installare un set di arredamento provvisorio che incontri il gusto della maggioranza degli acquirenti in target, elaborando strategie di furnishing che sappiano sollecitare le sensazioni di chi viene in visita, andando a toccare corde specifiche con l’obiettivo di far scattare il colpo di fulmine.
Quando affidarsi alla consulenza a un home stager
Rivolgersi a un home stager può essere la scelta giusta quando, per esempio, non si è fisicamente presenti nella città dove si trova la casa che si vuole vendere o affittare. Il professionista si occuperà quindi della preparazione dello spazio, per consegnare un ambiente rinnovato a chi si occupa della vendita.
Inoltre, se si sta predisponendo una vendita a distanza, contattare questo professionista è una buona idea se non si conosce il mercato di riferimento: l’home stager sarà capace di esaltare lo spirito più autentico della casa, permettendo a chi la visita di riconoscersi ed emozionarsi.
Altro caso in cui affidarsi a un home stager può rivelarsi una scelta vincente è se la casa che si vende ha caratteristiche molto particolari – per esempio una struttura originale o complessa – e sono presenti elementi di pregio da valorizzare con tecniche esperte.
I vantaggi di una consulenza in home staging
La consulenza di questo professionista può quindi portare diversi vantaggi:
- innanzitutto, un risparmio di tempo: una buona attività di home staging favorirà l’interesse dell’acquirente o dell’affittuario, abbreviando quindi i tempi in cui la casa è sul mercato
- in secondo luogo, il percorso di home staging incentiva il decluttering pre-vendita e l’ottimizzazione degli spazi
- inoltre, affidarsi un professionista di questo tipo permette al proprietario e al team che si occupa della vendita di focalizzare l’attenzione sui punti di forza e di criticità della casa, chiarendo al meglio su cosa puntare per favorire l’interesse dell’acquirente.
Altro punto di forza da non sottovalutare, è la componente dell’ispirazione: il compratore, vedendo uno spazio arredato con gusto e permeata da un’atmosfera di cura, potrebbe sentirsi ispirato per il futuro set degli ambienti, iniziando quindi a sentirsi già un po’ a casa propria.
Ricordiamoci infatti che la bellezza richiama bellezza, e la cura richiama cura.
Come diventare home stager
Oggi l’home stager in Italia è una professione a tutti gli effetti.
Chi desidera intraprendere questo percorso professionale può rivolgersi all’Academy Home Philosophy, riconosciuta anche dalla società statunitense Iahsp – International Association of Home Staging Professional.
Anche l’Italian Design Institute prevede un percorso formativo abilitante alla professione, ed è inoltre utile sapere che esistono associazioni di categoria come Assostaging, riconosciuta da Confcommercio, e l’Associazione Italiana Home Stager, partner di Confabitare.
Una professione nuova e originale, in cui è possibile mettere in gioco competenze diverse e celebrare l’amore per gli spazi dove l’armonia delle forme esalta gli stili abitativi, e concepire l’arredamento non solo come un modo per riempire un ambiente, ma come un vero e proprio stile di vita.