Una delle eredità che ha lasciato il post pandemia agli acquirenti e agli investitori newyorkesi, è un approccio più green e sostenibile in ambito edilizio.
Oggi osserviamo da vicino le caratteristiche che coinvolgono questo trend: le tendenze green nel settore immobiliare sono infatti molto appetibili per acquirenti, investitori, inquilini e altre parti interessate.
Nella Grande Mela, stiamo infatti assistendo a una forte riqualificazione – nonché ristrutturazione – di immobili obsoleti e inquinanti: come sappiamo, la gentrificazione e l’aumento demografico hanno portato l’attenzione sul fatto che la maggior parte di inquinamento, ben il 70%, proviene proprio dalle emissioni di carbonio dei building.
Proprio per questo ci troviamo davanti a una sfida da cogliere: anche Milano, l’altra città che Reisol presidia, si è data da fare in questo senso, operando interessanti investimenti che prestano grande attenzione alla sostenibilità e alla riqualificazione di periferie, zone in disuso e punti strategici di accesso alla città.
E New York, come si sta muovendo?
La svolta green inizia da tecnologia e materiali
Tecnologia e materiali edilizi stanno diventando sempre più performanti: progettare edifici ecologici è sempre più semplice e auspicato, e la strada per la loro realizzazione è sempre più percorribile.
La pandemia ha infatti accelerato l’adozione dei principi ESG – Environmental, Social, Governance, concetto già diffuso da tempo nel settore finanziario e utilizzato come base per valutare la sostenibilità degli investimenti e migliorare il profilo del proprio portafogli.
Ad oggi, gli sviluppatore immobiliari di buon livello e affidabilità utilizzano questo approccio, che agevola ovviamente anche l’utente finale, il quale sa di stare investendo in mattone sicuro, sostenibile, a impatto positivo, e quindi rivendibile – o locabile – con profitto.
Criteri ESG: cosa sono e perché sono così importanti?
Cosa sono, quindi, questi criteri e come impattano in ambito edilizio?
Innanzitutto, è importante sapere che le buone politiche legate agli ESG non riguardano solo gli investitori, ma tutti gli stakeholder coinvolti nel processo, nello specifico:
- chi occupa gli immobili, che si tratti un proprietario che acquista o di un inquilino che paga l’affitto, si aspetta spazi di buona qualità, con standard piuttosto elevati anche dal punto della modernità e dell’efficienza
- il proprietario che decide di mettere a reddito l’appartamento trae notevoli vantaggi da una gestione sostenibile dei consumi, e quindi dei costi: edifici moderni, quindi costruiti e gestiti secondo standard elevati garantiscono quindi meno problematiche, maggior risparmio e quindi un reddito da locazione più sicuro.
Quando parliamo di criteri ESG, parliamo quindi di investimenti responsabili, che perseguono sì obiettivi di gestione finanziaria, tenendo in primaria considerazione la natura ambientale, sociale e di governance delle azioni sviluppate. In particolare:
- il criterio Environmental valuta l’impatto dell’investimento sull’ambiente, osservando l’orientamento al climate change, alla sicurezza in ambito agroalimentare, alle percentuali di contenimento delle emissioni e all’efficienza nelle scelte di utilizzo delle risorse naturali
- il criterio Social osserva da vicino l’impatto sociale: viene quindi valutato il rispetto dei diritti fondamentali, l’attenzione alle condizioni di lavoro, il rifiuto delle discriminazioni, la cura verso categorie disagiate, il rispetto della qualità della vita, e molto altro
- il terzo criterio, Governance, valuta l’osservazione della meritocrazia, le politiche di diversity management, l’etica nella retribuzione e nella distribuzione del valore, eccetera.
Grazie a questi standard, l’acquisto di una casa mantiene maggiormente il valore nel tempo, generando dati di grande qualità, che restituiscono informazioni sull’andamento del mercato e sulle scelte che vengono operate.
Possiamo quindi affermare che una buona politica di gestione dei criteri ESG consente di gestire meglio il rischio e ottimizzare il rendimento.
L’investimento immobiliare può quindi essere analizzato non solo dal punto di vista meramente economico, ma anche per il suo impatto ambientale, sociale e di governance.
Edilizia green e investimenti sostenibili: le scelte di New York
Come abbiamo visto, lo stato di New York considera molto seriamente il tema ambientale: si tratta infatti di un problema reale, poiché appunto il 70% delle emissioni di carbonio è generato dai building, e metà delle emissioni sono generate dal 5% delle strutture.
È stato infatti stabilito che, dal 2023, i consigli di amministrazione dei Condo che non riusciranno ad abbassare sotto il limite le emissioni riceveranno multe salatissime: si intende poi ridurre ancora entro il 2030, orizzonte globale per l’applicazione di linee guida di sostenibilità individuato anche dalle Nazioni Unite.
Nello specifico, a NYC, la legge locale 97 coinvolge circa 40.000 buildings in tutta la città, e prevede che dovranno subire interventi di ristrutturazione per evitare multe. Assisteremo quindi a una vera e propria rivoluzione immobiliare: la legge è sì restrittiva, ma viene data possibilità di rispettarla, agevolando un cambiamento a impatto positivo.
Green real estate a NYC: consigli per investitori
Quali aspetti deve tenere presente, e quali strumenti ha a disposizione, chi vuole acquistare casa a New York senza avere problemi di ristrutturazione e traendo il massimo dal punto di vista dei criteri ESG?
La mappa interattiva per orientarsi
Innanzitutto, è utile sapere che lo Stato di NY ha elaborato la mappa NYC Sustainable Buildings: un luogo digitale per orientarsi, dedicata ai consigli di amministrazione e ai gestori di proprietà immobiliari, che possono utilizzarla per determinare se gli edifici rientrano nelle norme di legge, e come fare a saldare i retrofit che permettono di evitare multe.
Dalla mappa è possibile vedere l’ubicazione dei 40.000 edifici che, nei cinque distretti di New York, devono soddisfare i limiti di emissione, i gradi di efficienza energetica e dettagli di confronto sull’energia e l’acqua consumate annualmente.
Sei modi per migliorare l’efficienza energetica di building e appartamenti
Ci sono diversi modi che sviluppatori e agenzie responsabili dell’edilizia potrebbero adottare per migliorare gli appartamenti, rendendo di conseguenza la vita migliore per gli abitanti delle città nel prossimo decennio, nonché aumentando l’appetibilità – e la redditività – delle abitazioni:
- migliorare aerazione, raffreddamento e riscaldamento
- rendere appartamenti ed edifici più eco-friendly, creando – per esempio – progetti di verde urbano come i Green Roofs e altri che abbiamo descritto in questo articolo
- eliminare i combustibili fossili, come ad esempio quelli emessi dalle stufe a gas
- migliorare la sanificazione e l’igiene degli ambienti, seguendo anche le indicazioni dell’ Environmental Protection Agency
- rendere il mattone più accessibile economicamente, adottando politiche di mercato dirette a tipologie di acquirenti specifiche per ogni tipologia di ambiente, dal luxury all’edilizia popolare
- fare attenzione alle connessioni di appartamenti ed edifici con i servizi: se fino a due decenni fa le città erano pensate per essere vissute in macchina, oggi è sempre più imperante la logica delle “fifteen minutes cities”, nuovo concetto di urbanistica secondo il quale tutti i principali servizi dovrebbero poter essere raggiunti in massimo 15 minuti a piedi dal luogo dell’abitazione.
L’Empire State Building: un esempio da seguire
A maggio 2021 è uscito un interessante articolo sul Time che ha descritto come l’Empire State Building sia stato un esempio dal punto di vista di riqualificazione e adozione di misure di sostenibilità.
Si tratta infatti di un edificio di vecchia data – 1930 – che dal 2010 ad oggi ha compiuto azioni rivoluzionarie, tanto da essere considerato una best practice per la città: dieci anni fa è stato infatti completato il retrofit verde, e negli anni successivi è stato ricostruito l’impianto di refrigerazione e isolamento, ricoprendo ognuna delle 6.514 finestre con una pellicola termoregolante. Gli aggiornamenti hanno ridotto il consumo del 40%, facendo risparmiare ai proprietari circa 4 milioni di dollari l’anno, attirando anche nuovi inquilini di alto profilo, interessati alle performance di rilievo dell’edificio.
Daremo seguito a questi approfondimenti in un articolo che uscirà tra alcuni giorni, intanto possiamo affermare con certezza che la rivoluzione immobiliare newyorkese è più verde che mai.