New York non finisce mai di sorprenderci: se è vero che siamo abituati a immaginare il suo skyline di grattacieli, vetro e cemento, è altrettanto vero che la Grande Mela è verdissima, sia grazie ai suoi numerosi parchi che grazie alle politiche in merito di sostenibilità edilizia.
Come abbiamo avuto occasione di approfondire in questo articolo, entro il 2024 i consigli di amministrazione dei Condo newyorkesi dovranno abbassare sotto il limite le emissioni di carbonio: i building che non saranno in regola riceveranno multe salatissime.
In generale, lo sguardo di NYC è sempre più rivolto verso il green: per quanto possibile, date le dimensioni di questa metropoli, l’attenzione alla sostenibilità è in vertiginosa ascesa, amplificata anche dalle esigenze evidenziate dal post pandemia.
Per esempio, il nuovo disegno di legge sulle infrastrutture predilige il trasporto pubblico, i ristoranti scelgono sempre più spesso prodotti reperibili entro uno stretto raggio di km, si trovano sempre più spesso negozi e attività commerciali attenti all’impatto ecologico, e come abbiamo approfondito, anche gli edifici si stanno adeguando alla svolta green.
Tutto questo sta ovviamente avvenendo facendo attenzione sia all’estetica che all’incontro con il mercato del lusso, nel quale si offrono servizi di qualità sempre più elevata, basati sulla socialità, sulla prossimità e sul benessere.
Guardiamo più da vicino questa tendenza, osservando con attenzione la differenza tra gli standard di qualità assegnati agli edifici sostenibili, per poi scoprire dove sono collocati alcuni dei green building più interessanti di New York.
La certificazione LEED: un importante standard di qualità per i green building
Proprio come possiamo leggere sul sito della US Green Building Council, la certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) è il sistema di valutazione della bioedilizia più diffuso al mondo. Attualmente, la certificazione LEED è disponibile per quasi tutti i tipi di edifici, fornendo quindi una struttura per realizzare building sostenibili, efficienti e anche economicamente convenienti. Un LEED building, infatti, produce circa il 25-30% in meno rispetto a un edificio “normale”.
La certificazione LEED è infatti riconosciuta globalmente come standard di qualità e leadership della sostenibilità.
Per essere rilasciata, l’edificio deve garantire il rispetto di una serie di principi:
- posizione in città, vicinanza con i trasporti pubblici e accessibilità di servizi di sharing
- sostenibilità del luogo: vengono infatti valutati principi come la gestione dell’acqua piovana, dell’inquinamento luminoso e acustico
- gestione idrica: si pone molta attenzione alle strategie di riduzione dell’acqua
- viene valutata la soddisfazione degli standard di prestazione energetica
- si osserva il programma di riciclo dei rifiuti e il piano di gestione del materiale edile di demolizioni e costruzioni
- qualità ambientale degli interni: l’edificio è in grado di soddisfare gli standard di prestazione della qualità dell’aria, e di massimizzare le risorse naturali, come ad esempio la luce diurna?
- innovazione dei materiali: si valuta infatti se sono presenti nuove tecnologie progettate per incentivare la sostenibilità
- aderenza alle sfide locali in termini di sostenibilità.
Gli edifici che ottengono la LEED certification si possono riconoscere grazie alla targa verde esposta fuori: la maggior parte dei nuovi edifici costruiti a NYC oggi chiedono di ottenere la LEED, ma è molto importante tenere presente che, se il building non viene mantenuto e curato con alti standard di sostenibilità, la certificazione si può perdere.
Green building e case passive: qual’è la differenza?
Altra certificazione che viene tenuta in notevole considerazione dagli sviluppatori di NY è lo standard Passive House, nato in Germania negli anni ‘90, viene applicato anche agli edifici pubblici e commerciali.
Gli edifici passivi sono in grado di ridurre il consumo di energia anche del 60-70%, in alcuni casi fino al 90%, basandosi su un’architettura generale che consuma poco, in tutti i sensi, fin dall’inizio della costruzione.
L’edificio passivo ha infatti, innanzitutto, un ridotto fabbisogno termico che consente quindi di non installare impianti di riscaldamento tradizionali, ma sono sufficienti elementi molto ridotti, sia in termini di potenza, che di complessità e costo.
La differenza la fanno quindi i materiali con cui una Passive House è costruita: possono essere realizzati con diversi materiali, dal legno, al mattone, fino al cemento armato, ma il tutto è concepito per salvaguardare il rilascio e l’accumulo del calore.
Un edificio passivo è quindi un building costruito con determinati e precisi standard a livello architettonico, mentre un edificio LEED può adeguarsi, all’interno di un ecosistema cittadino, per raggiungere gli standard di sostenibilità richiesti.
Edifici sostenibili nei distretti di New York
Facciamo ora un rapido viaggio nei distretti e quartieri di New York City, e andiamo a vedere dove si trovano alcuni tra i building green più interessanti della città.
Bioedilizia a Manhattan
Hearst tower – The Greenwich Lane 10 Hudson Yards: un luogo davvero unico, con controllo del calore tramite rete di tubi che sposta il liquido di raffreddamento in tutta la proprietà, sistema di ventilazione alimentato da 15 ventilatori, terreno che consente l’aerazione e la prevenzione dell’erosione, e un serbatoio da 60.000 galloni che raccoglie e permette di riutilizzare l’acqua piovana.
Kalahari: un interessante edificio che si trova ad Harlem, a pochi isolati da Central Park, il Kalahari è un building a reddito misto, certificato LEED. Costruito con materiali di riuso, pavimenti in bambù, tetto verde e e con utilizzo di fonti di energia rinnovabile, tra cui solare ed eolica.
Le abitazioni “green” a Brooklyn
255 Columbia, Passive House: questa proprietà ha stabilito un’alta efficienza energetica, con riduzione del rumore e aria fresca e filtrata ovunque, con finestre a triplo vetro e ventilazione meccanica.
510 driggs: immobile green che si sposa benissimo con i parametri della nuova domanda abitativa, anche grazie ai numerosi servizi offerti, tra cui terrazza panoramica con cabine private e postazioni per grigliate, un cortile comune, playground attrezzato per i più piccoli, lounge, coworking, caffetteria, centro fitness, e molto altro. In questo edificio – messo sul mercato solo due settimane fa e in cui sono state vendute il 50% delle unità in un solo giorno – Reisol ha a disposizione un appartamento altamente appetibile.
Greenbelt Brooklyn è situato vicino a McCarren Park, Williamsburg. Un edificio di vero pregio, certificato LEED Gold dal 2010, utilizza il 40% in meno di energia e il 30% in meno di acqua rispetto a building della stessa tipologia. Realizzato utilizzando il 40% di materiali riciclati, ha previsto scelte sostenibile anche dove è stato necessario inserire materiali nuovi, come ad esempio il bambù, tipologia di legno che si rinnova rapidamente.
Roosevelt Island: si tratta del il primo grattacielo residenziale al mondo che soddisfa gli standard della casa passiva. La facciata è progettata per ospitare le apparecchiature sia di raffreddamento che di riscaldamento ad alta efficienza energetica dell’edificio.
Green building nel Queens
One Court Square: il grattacielo più alto del Queens sta mettendo in campo interventi green di grande rilievo, riorganizzando i suoi sistemi di raffreddamento ed energia per essere più efficiente rispettosi dell’ambiente e conveniente.
Per esempio, al quinto piano, sono installate nuove unità frigorifere ad alta tecnologia, e sistemi che abbassano automaticamente i livelli di potenza.
Una cosa è certa: quando ci chiediamo come sarà la casa del futuro, possiamo rispondere con certezza che, a New York City, sarà green.
Dove porterà questa tendenza? Di certo possiamo individuare cosa interessa oggi a sviluppatori, compratori e inquilini: la sostenibilità va di moda, ma soprattutto conviene, sia all’ambiente, che a chi investe.